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Monitoraggio dei parametri termoigrometrici del Duomo di Milano

Il progetto ha l’obiettivo principale di analizzare comportamento termoigrometrico del Duomo di Milano e di valutare possibili scenari di intervento al fine di garantire, al contempo, il comfort per gli utenti e la conservazione dei manufatti artistici conservati al suo interno.

In particolare, la campagna di monitoraggio è stata realizzata con l’ausilio di strumenti di misura innovativi e non  invasivi, che hanno permesso la caratterizzazione e la mappatura preliminare dei profili di temperatura ed umidità relativa all’interno della chiesa e l’individuazione di possibili zone e/o punti critici. Tali criticità possono essere rappresentate da valori anomali di temperatura dell’aria o superficiale e di umidità relativa, tali da comportare rischi di deterioramento delle opere d’arte, degli arredi sacri o delle finiture all’interno dell’edificio.

Sulla base delle informazioni ricavate in questa fase, è stato successivamente definito un piano dettagliato delle misure di lungo periodo, che ha permesso l’acquisizione continuativa dei principali parametri di interesse nei punti sensibili preventivamente individuati.

Nel dettaglio, le misurazioni a diverse quote dal pavimento sono state effettuate con l’ausilio di un  palloni-sonda caricati con gas inerte (elio), avente un diametro di  circa 200 cm.

Il pallone, realizzato in materiale sintetico a elevata resistenza, è caratterizzato da una portata netta sollevabile compresa tra 200 e 300 g ed è stato collegato mediante una corda in nylon ad un verricello per l’avvolgimento e lo srotolamento del cavo e quindi la regolazione della quota di sollevamento. Grazie ad un carrello sul quale è stato fissato il verricello, è stato possibile spostare agilmente l’attrezzatura all’interno del Duomo durante le operazioni di misura e mappare così i principali parametri di interesse.

Dall’analisi dei risultati emerge che nel corso del monitoraggio sono stati raggiunti livelli di rischio elevati per la corretta conservazione dei materiali e degli oggetti conservati nell’edificio. Tale conclusione è confermata dall’ispezione visiva in situ degli oggetti e delle finiture interne. In particolare nei materiali lignei si riscontra la presenza di crepe e fessurazioni, nei materiali lapidei si riscontrano efflorescenze localizzate e i materiali metallici sono invece soggetti a fenomeni di corrosione.